Politica Associativa - Fidca

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POLITICA ASSOCIATIVA
DOCUMENTO DEL 13° CONGRESSO NAZIONALE
DEL 3 MAGGIO 2009

Dopo il 13° Congresso Nazionale svolto a Rovigo il 3 maggio 2009, in cui venne rinnovato il Consiglio Nazionale, la nostra Federazione ha dato il via alla Sua politica associativa e storica per farla conoscere più da vicino a tutte le sezioni e a tutti quanti hanno l'interesse di seguirci e per un ulteriore sviluppo delle Sezioni in Italia e all'estero.

Politica associativa e storica che si rispecchia nei valori fondamentali universali che sono la Pace, la Libertà, la democrazia, la fratellanza e l'amicizia fra i popoli d'Europa e di oltre Europa per il consolidamento e l'allargamento a tutti i Paesi europei nell'Europa Unita, dall'Atlantico agli Urali, perché in questa unità, la F.I.D.C.A. vede la garanzia di pace non solo nel continente Europeo, ma anche una possibile prospettiva di pace e di amicizia fra tutti i popoli sul globo terrestre.

La F.I.D.C.A. che nel suo seno organizza tutti i commilitoni di ogni arma ex Combattenti nel 2° conflitto mondiale, italiani e stranieri, che dopo l'8 settembre 1943 avevano redento l'Italia combattendo nelle città, sulle montagne e al fianco delle Forze armate Alleate si ritiene una organizzazione degna di rappresentare anche la Resistenza come l'A.N.P.I., le organizzazioni democratiche antifasciste, le Associazioni d'Arma che nella Resistenza avevano dato un grande contributo per riconquistare e ridare all'Italia tutti i valori universali, e questo obiettivo è stato realizzato grazie alla grande vittoria delle Forze Armate Alleate intervenute, dando un grande contributo di mezzi e di uomini che benché non fossero italiani avevano offerto la propria vita per ridare all'Italia e all'Europa la pace e la Libertà, ponendo al bando ogni guerra, ogni arma di offesa nucleare, ogni interferenza e aggressione, l'oppressione con ogni forma di dittatura in Europa e nel mondo. Tutto questo a garanzia della Pace che doveva maturare in tutto il mondo.

La F.I.D.C.A. è sempre rimasta fedele a queste prospettive e ancora oggi è impegnata a rivendicarle a nome di tutti i 60 milioni di morti e per un migliore avvenire delle giovani generazioni. Per questo preciso motivo è contraria a qualsiasi conflitto, grande o piccolo, fra gli Stati europei e d'oltre Europa, con cui si viola il diritto ed il rispetto umano, la libertà e la democrazia, si distrugge e non si costruisce, ricorrendo al grave pericolo di una terza guerra mondiale con disastri irreparabili e che le vittime potrebbero essere centinaia di milioni di esseri umani e l'avvicinarsi della distruzione del nostro pianeta. Questa non è una analisi F.LD.C.A., ma un severo avvertimento dei nostri migliori scienziati che da molti anni studiano la nostra vita e comportamenti, come concreti profeti che l'analizzano e sono capaci di prevedere l'avvenire.

La F.I.D.C.A. è stata costituita in Italia nell'anno 1972 in Genova, tra le Forze Combattentistiche italiane e Straniere, alimentate da spirito europeistico e di fratellanza. E'apartitica e apolitica di partito benché abbia il massimo rispetto sia dei Partiti che della loro politica. lnquadra gli ex Combattenti con o senza uniforme che hanno vivo il ricordo delle lotte sostenute per la libertà e la democrazia.
Desidera cooperare con tutte le analoghe associazioni in Italia e all'estero senza alcuna discriminazione e con rispetto reciproco. E' stata la prima organizzazione con l'ideale europeistico a promuovere un proficuo contributo di attività culturale e propagandistico a sostegno della realizzazione dell'Europa Unita, purtroppo derisa, screditata e denigrata da alcune Associazioni Patriottiche settarie italiane, quando invece veniva accreditata da tutte le organizzazioni democratiche in Italia e all'estero. Questo comportamento antagonista negativo contro la Gloriosa F.I.D.C.A. che tutti i Suoi componenti avevano dato un grande contributo nella Resistenza e nelle Forze Armate italiane di Liberazione al fianco delle Forze Armate Alleatele aveva dato un'ulteriore sviluppo però comprometteva l'unità delle associazioni consorelle. La F.I.D.C.A. rappresenta tutti i Caduti anche se sul suo Labaro Nazionale non vi sono appuntate tante medaglie di bronzo, d'argento e d'oro, ma ugualmente rappresenta tutti coloro che valorosamente hanno liberato l'Italia dal nazifascismo, cioè i Bersaglieri, gli Alpini, i Marinai, i Fanti, i Carabinieri, i Finanzieri, la Polizia di Stato, i Granatieri di Sardegna, tutti i deportati liberati dalle Forze Armate Alleate, gli Esuli antifascisti, i Cavalieri, i Carristi, gli Avieri, ecc.ecc. che hanno tutti contribuito e alimentato in maggioranza il reclutamento nei distaccamenti partigiani in tutta l'Italia e all'estero.

La F.I.D.C.A. è stata la prima Organizzazione a stabilire nel Suo Statuto che alla bandiera sociale Italiana venga affiancata a sinistra la bandiera Europea. Subito dopo un mese, dall'anno della proclamazione ufficiale della bandiera Europea tutte le sezioni F.LD.C.A., in Italia e all'estero, con orgoglio, osservavano la regola sancita nello Statuto.

La F.I.D.C.A. ha fiducia di tutte le istituzioni Nazionali, Regionali, Provinciali e Comunali, anche se non ha mai ricevuto dai Governi nazionali alcun sostegno morale e materiale di solidarietà a norma di legge. Purtroppo alcune Associazioni ritengono di avere il monopolio della Resistenza e del Combattentismo boicottando la nostra Federazione al fine di non farla riconoscere valida, nè per il riconoscimento giuridico, né per il contributo dello stato, e né per far parte della Confederazione Nazionale Italiana delle Associazioni d'Arma e Patriottiche, oggi ASSOARMA.
Per la fratellanza e l'unità di tutte le Associazioni, per la difesa della Pace, della libertà e della Democrazia, valori conquistati con la Resìstenza, cioè da tutto il popolo italiano, la F.I.D.C.A. rivendica che tutte le associazioni d'Arma e patriottiche siano riconosciute con i propri diritti allo stesso livello, perchè i loro doveri già li compiono e che siano sostenute dal Ministero della Difesa e dal Ministero degli Affari Interni in modo giusto, affinchè tutte possano continuare, anche nell'avvenire a dare il proprio doveroso contributo per far amare la Patria e fare conoscere la Sua vera storia, rícordando tutti i caduti di ogni guerra ed in particolare modo del 2° conflitto mondiale che con grandi sacrifici i nostri Soldati ci hanno ridato la Pace e la Libertà di cui noi tutti godiamo da 64 anni.
Il 2° conflitto mondiale non terminò il 25 aprile 1945, ma soltanto l'8 maggio 1945 in Italia e in Europa, quando in Italia tutti gli appartenenti alla Resistenza hanno dovuto consegnare tutte le armi ai presidi delle Forze Armate Alleate, anche se tutte le nostre Forze Armate di Liberazione e la Resistenza furono riconosciute alleate.
La F.I.D.C.A. dall'anno 1972, data della Sua fondazione, ha sempre ricordato questa verità storica, cioè l’8 maggio 1945 e la fece propria quale manifestazione nazionale (come il 4 novembre 1918) per ricordare e onorare perennemente tutti i caduti, non solo italiani ma anche delle Forze Armate Alleate dato che tutti i Governi d'Italia mai ne avevano valutato l'importanza.
Per questa valutazione storica alcune associazioni in cattiva fede avevano tacciato la F.I.D.C.A. di americanismo e di essere finanziata dalla CIA, con menzogne gratuite, non valutando che l'intervento delle FF. AA. Alleate non fu soltanto degli U.S.A. ma anche dell'Inghilterra, la Francía, il Canada, l'Australia, il Marocco, la Tunisia, l'Algeria, la Russia (allora U.R.S.S.) e tutti i Partigiani europei. Dimostrazione che non può avere contestazioni.
Perché l'A.N.P.I. e l’Associazione dei Combattenti e Reduci non hanno mai partecipato alle cerimonie per la celebrazione dell'8 maggio 1945 indette dalla F.I.D.C.A. in tutta l'Italia?, in cui si ricordano tutti i Caduti e non solo i Partigiani. Perché queste non hanno mai riconosciuto la F.l.D.C.A.?
Crediamo che per l'A.N.P.l. sia una questione politica, perché è politica, invece, crediamo che per la A.N.C.R. sia invece un antagonismo dei più radicati e maturati durante il regime fascista, in cui questa organizzazione, unica durante il regime, era sempre stata finanziata e politicamente sostenuta dal governo fascista. Alcuni anni dopo il 25 aprile 1945, cambiò il nome con l'aggiunta di una parola "e reduci", parola ambigua, perché tutti siamo stati reduci.
Per chi non lo sapesse, ma certamente giustificato, dato che ogni cittadino, per ragioni diverse, potrebbe anche non conoscere tutti i fatti e la verità sulla nostra storia, quando si parla di Resistenza dobbiamo ricordare gli Esuli che sono stati i propulsori e gli organizzatori della Resistenza Italiana. Perseguitati dal regime fascista sono stati costretti a riparare all'estero nelle diverse parti del mondo e molti di essi non sono più ritornati nelle proprie famiglie perché uccisi barbaramente o morti per malattia.
La storia ci fa conoscere che questi esuli, in maggioranza, erano comunisti e socialisti, ma per queste tendenze politiche la F.I.D.C.A. non fa differenze e discriminazioni togliendo i valori meritati, perché il nostro fondatore, Comm. Dino Morini, non era un comunista né socialista, ma un semplice cittadino genovese di origine piemontese che desiderava per lui e per gli altri la Libertà di parola, di pensiero e di decisione e fu esule in Provenza, nel Sud della Francia, operando al fianco di Sandro Pertini, socialista, nostro ex Presidente della Repubblica Italiana. Per questo solo fatto storico la F.I.D.C.A. ha acquisito un grande valore per aver avuto e ha ancora oggi, nel suo seno, cittadini di grande valore storico. Il Comune di Nizza, alcuni anni fa, aveva dedicato a Sandro Pretini una piazza e la sola organizzazione invitata a tale cerimonia fu la F.I.D.C.A.

In merito all'attività di carattere nazionale, la F.I.D.C.A. non ha mai avuto la possibilità di avere la sua sede in Roma, come tutte le altre organizzazioni. I suoi congressi vengono sempre realizzati con la partecipazione limitata di dirigenti e delegati in quanto non ha possibilità finanziarie. Non ha rendite né sedi di Sua proprietà, non ha fondi finanziari per poter organizzare raduni nazionali come le altre organizzazioni, e questo non dipende dalla sua attività o dal contenuto numerico delle sezioni e dei soci, e va avanti con i soli contributi annuali degli iscritti che servono soltanto per mantenere attive le singole Sezioni. Tutte le Associazioni che sono state escluse dai contributi finanziati dello Stato rischiano dì chiudere i battenti delle sedi perché saranno le più povere, e questa è un'altra ingiustizia accettata dalle Associazioni più influenti politicamente e più ricche. Lo Stato deve rivedere questo provvedimento per distribuire equamente i contributi necessari per mantenere in vita tutte le organizzazioni patriottiche che si prodigano per salvaguardare e divulgare l'amor Patrio e la storia del nostro Paese.

La Federazione Italiana Dei Combattenti Alleati, giovane organizzazione nata in piena democrazia, ha di fronte a sè lunga vita e prospettive per il futuro, con il Suo nome appropriato dato che nel 2° conflitto mondiale tutte le Forze Armate furono alleate e che questa alleanza è continuata in Europa e nel mondo fra le maggiori nazioni e i loro eserciti, compresa l'Italia, con la speranza che queste vigilino per evitare altri conflitti.
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